Cento anni di storia mugnaia e tre generazioni hanno tenuto per mano l’antico Molino De March, situato ai piedi delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità. É una tradizione tramandata di padre in figlio, un lavoro avvolto da profumi e sapori che si diffondono nell’aria tersa dei monti dolomitici, dove l’arte di macinare si accompagna alla passione ed al gusto della tradizione.
Il piccolo molino di Farra d’Alpago, dolcemente adagiato sulle rive del lago di Santa Croce e il molino di Sagrogna, la cui ruota era alimentata dalle acque del Rio Cavalli, si uniscono nel più recente molino di Castion, alle pendici dell’Alpe del Nevegal, mantenendone la tradizione e l’esperienza centenaria.
Ancora oggi, come allora, l’antica tradizione artigiana conserva una genuinità semplice, ma ricca di passione. Nelle farine è mantenuta integra la tradizione usando il chicco intero senza escludere nessuna delle sue parti, in modo che la polenta risulti morbida, cremosa, completa nelle sue componenti, nei suoi sapori e nella sua consistenza.
Le farine hanno un colore non uniforme: il giallo della parte vitrea si accompagna al bianco punteggiato di scuro del germe, il bianco panna del chicco si accompagna al bianco candido e ai punti neri del germe. Macinando il mais e asportando solo una parte della crusca il Molino de March produce anche la farina integrale.
Il granoturco è soprattutto locale, portato dai piccoli produttori e contadini per passione.